Le donne che fanno sport in Italia sono sempre di più, così come quelle che sono interessate a sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica.

Come fare a far convivere questi due mondi? Apparentemente l’attività fisica e le operazioni per migliorare il proprio aspetto sono in aperta contraddizione e, a seconda dell’importanza del “ritocchino” e della sua invasività, potrebbe essere necessario fermarsi per diverse settimane, cosa che alle sportaholic che ci leggono potrebbe non fare piacere.

Tornare all’attività fisica con gradualità

I consigli che abbiamo voluto mettere insieme in questo articolo di approfondimento vengono direttamente dagli esperti di Motiva, leader a livello europeo nella mastoplastica additiva, ed esperti su tutto quello che riguarda il corpo della donna.

Una pausa di tre settimane

Non importa il tipo di intervento che si è sostenuto: non bisogna stressare il corpo subito dopo un’anestesia, anche se leggera (e raramente quelle per la chirurgia estetica lo sono). Alcuni medici consigliano 15 giorni di stop assoluto, ma la linea generale è di maggior cautela. Infatti, non conoscendo gli sforzi fisici cui si sottopongono le singole donne, è meglio arrivare fino a tre settimane di pausa da ogni tipo di pratica sportiva, sia essa agonistica o amatoriale.

Nel caso di attività che impattino molto su braccia e pettorali, potrebbero essere decise tempistiche di convalescenza ancora più lunghe (pensiamo a chi fa canottaggio, oppure pesistica).

La gradualità è cruciale

Il ritorno allo sport deve essere assolutamente graduale, e interessare dapprima quelle parti del fisico che non sono state interessate dall’intervento o dagli interventi ai quali ci si è sottoposte. L’esempio classico è ancora una volta quello della mastopessi: se proprio non si riesce a stare ferme, meglio iniziare pian piano a fare esercizi non troppo intensi alle gambe, che non sono parte in causa. Si potrà fare cyclette mantenendo le braccia al corpo, oppure fare le scale – già, proprio quelle dei nostri palazzi.

Ascoltare il proprio corpo

Il corpo di ognuna di noi è diverso, e anche se ci sono delle fasi di rientro all’attività motoria che sono più o meno le stesse a prescindere dal medico che le consiglia, bisogna imparare ad ascoltarsi. Se dopo i 20 giorni canonici di immobilità si sentono dolori, strappi muscolari, gonfiori sospetti o altre sensazioni sgradevoli che coinvolgono le aree operate, bisogna fermarsi e parlarne con chi sta seguendo il nostro decorso post-operatorio.

Piccole cautele quotidiane

Non è sport, ma anche sollevare pacchi voluminosi o buste della spesa può causare uno stress alle zone operate: nei primi giorni di convalescenza, cercate aiuto per le operazioni casalinghe, non importa quanto vi sembrino “normali”.

Se poi il medico curante consiglia di usare un reggiseno sportivo per muovervi dentro casa, non ignorate il suggerimento: non sarà sexy ma aiuta a tenere in sede bendaggi ed eventuali drenaggi!

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